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Minimalismo a tavola

In che senso? Che mangio direttamente dalle padelle senza usare piatti e posate per evitare di sprecare utensili? Ma ovvio che no! 🙂

Partiamo dallo spiegare cosa significhi per me minimalismo e come stia provando a integrare questa filosofia nella vita di tutti i giorni.

Essere minimalisti non significa solo, o esclusivamente, possedere meno beni materiali.

Apro subito una parentesi: ciò che un minimalista decide di possedere sono oggetti, vestiti, o pezzi di arredamento che hanno uno scopo preciso e che soprattutto portano gioia, aggiungendo valore alla vita di tutti i giorni. Quindi, se avere piante dentro e fuori casa ci porta gioia, lunga vita alle piante! Se capiamo che avere 10 cucchiai di legno servirà solo a riempire cassetti e scatole, allora potremmo forse considerare di donarne il 70%.

3 cucchiai di legno dovrebbero essere più che sufficienti per cucinare risotti o mescolare impasti di torte dolci e salate. In ogni caso, tutto dipende dai vostri bisogni e valori: non ci sono regole, se non quello di provare a fare a meno di ciò che non porta nessun beneficio alla nostra vita, o che addirittura la peggiora.

Venendo al cibo, ciò che per me diventa sempre più importante, anno dopo anno, è mangiare consapevolmente, in modo sano, senza ovviamente privarmi dei piaceri della tavola, ma sapendo bene

quanto ognuno di noi possa votare quotidianamente, ben 3 volte al giorno, per un mondo migliore.

Non voglio fare nessun discorso di perbenismo gratuito. Ripeto, tutto dipende da quali sono i valori più importanti per noi. I pilastri della nostra etica e morale.

Personalmente desidero fare di tutto, nel mio piccolo, ogni giorno della mia vita, affinché il pianeta in cui viviamo sia in salute e ricco di ciò che naturalmente può offrire. In parole povere: salvaguardare la ricca (non so per quanto) biodiversità della Terra.

Ebbene, uno delle tante minacce a questa variegatissima biodiversità è proprio il moderno sistema di agricoltura, o più in generale food system (dalla terra alla tavola).

Credo scriverò alcuni post più specifici a riguardo, ma sappiate che un sistema alimentare moderno che utilizza pesticidi, antibiotici per animali, semi geneticamente modificati, che necessitano a loro volta di diserbanti e sostanze chimiche affinché possano produrre grandi quantità di mais, soia, quinoa e poche altre tipologie di raccolto (sì, perché l’agricoltura moderna, senza ombra di dubbio, non tutela la biodiversità delle colture), non solo inquinano il suolo, l’aria e le acque, ma portano anche a malattie negli animali di allevamenti intensivi che poi possono essere trasmesse all’uomo.

E.coli*, influenza aviaria e suina, salmonella: solo per citarne alcune.

Penserete ora che voglia convincere tutti voi che mi leggete (a proposito, quanti siete?^^) a diventare vegetariani o vegani. Sbagliato.

In primis, perché io stessa sono ancora ad oggi onnivora: mangio carne, pesce e latticini e se penso ai prodotti tipici solo della mia regione a cui dovrei dire addio, beh, mi piange il cuore.

Però, c’è un grande però.



Posso scegliere che tipo di carne, che tipo di pesce e che tipo di latticino comprare.

Sì, perché non tutte le tipologie di allevamento o di agricoltura fanno male alla nostra Terra, anzi. Alcune rientrano in quello che può definirsi un ciclo “naturale” di prendere e ridare indietro.

Certamente, decidere di consumare esclusivamente, per esempio, carne grass fed (l’animale viene nutrito solo con erba di campo, come la natura vuole) può risultare più costoso e di difficile reperibilità. Ma non impossibile.

Fare questa tipologia di scelta potrebbe significare diminuire il consumo di certi alimenti, limitandoci a prodotti sostenibili. Potrebbe significare non comprare molta frutta e verdura al supermercato perché tutta avvolta nella plastica (c’è bisogno di commentare questa assurdità?), ma andare una volta a settimana al mercato contadino o acquistare presso le piccole botteghe delle nostre città, che solo grazie al nostro supporto possono continuare a fare business. Ah! Per chi stesse già pensando che comprare frutta e verdura presso il gioielliere di quartiere (così mia nonna e mia mamma chiamano l’ortofrutticolo vicino casa) incida eccessivamente sul bilancio familiare, provate a vedere la cosa come un investimento sulla vostra salute. Se questo non bastasse, si possono acquistare prodotti freschi anche direttamente dal contadino: vedrete che differenza! Nessun doppio o triplo passaggio tra voi e il produttore, così anche il prezzo ne risentirà in meglio.

Non ho mai mangiato eccessiva quantità di carne o di pesce, ma negli ultimi dieci giorni mi sto limitando a una dieta vegetariana con uno o due pasti a settimana in cui introdurre le giuste proteine animali, ovvero nel rispetto dell’ambiente. Mi sento molto bene.

Verdure, frutta a go-go con yogurt fatto in casa, hummus, lenticchie, insalate di orzo o farro, pasta con pesti creativi o tradizionali, qualche bicchiere di buon vino qua e là per idratare il corpo, e pane casalingo con pasta madre per fare scarpette nel sugo del pesce al forno o nel ragù di carne.

Non sono perfetta. Sono molti gli aspetti della mia vita quotidiana che sto cercando di migliorare in questo senso, a sostegno di un’esistenza più sostenibile, ma non è la mancanza di perfezione o la consapevolezza che sono ancora moltissime, troppe, le persone che non vogliono o non possono prendere seriamente le loro scelte di forchetta a farmi retrocedere. Anzi, questo pensiero mi dà forza, energia e voglia di comunicare i miei valori.

Biasimo chi non agisce per un bene comune o per un’etica in cui crede solo perché sa che sarà tra i pochi e non più parte del grande gregge…

“Ma sì Benny, ma fare così non cambierà nulla, tanto quegli animali sono già stati macellati, non cambia nulla se TU compri quella carne o un’altra.”

E io dico che “se sono qua a scrivere è proprio perché può capitare a chiunque passi per caso dal mio blog di rimanere profondamente influenzato da queste poche parole e decidere di agire, come a me è capitato guardando diversi documentari, leggendo interviste o ascoltando persone sagge.”

Inoltre, non è che abbiamo tutto questo tempo da poterci davvero permettere di sparare ancora stupidate superficiali e di continuare a guardare sempre e solo al nostro verde orticello. Che, magari fosse davvero un orticello.

*Escherichia coli

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