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Qualcuno deve pur dare il VIA

Io ci provo.
Non sono una guru del minimalismo o della sostenibilità.
Non sono perfetta nelle mie pratiche quotidiane o nelle mie scelte per un futuro più green, ma cerco di fare del mio meglio e di vedere dove posso ancora e facilmente migliorare.
La mia macchina non è elettrica e per andare a lavoro, a meno che non sia il mio turno di fare home-office, non prendo i trasporti pubblici (prima del Covid-19 alternavo automobile e treno). Quando andiamo a fare la spesa, d’inverno, preferiamo spesso la macchina per fare prima, invece che l’autobus o la bicicletta. Nel nostro nuovo appartamento, che stiamo ristrutturando, abbiamo deciso di comprare una cucina Ikea, nonostante abbiamo ricevuto il progetto anche per una cucina più artigianale e made in Germany: budget e tempistiche hanno avuto il sopravvento su scelte più sostenibili.
Questi sono solo alcuni esempi del mio essere imperfetta.

In realtà sono nel bel mezzo di un percorso, di un viaggio che spero mi porti a quello che è alla base del minimalismo: essere circondata da ciò che veramente mi rende felice e dà valore alla mia vita, in un’ottica di sostenibilità ed ecologia. Il resto è superfluo e desidero sbarazzarmene.
Una vita fatta di qualità e non di quantità. Qualità per la mia salute, per il mio corpo, per la mia casa, per chi mi sta attorno e infine per il pianeta.

Oggi voglio parlarvi di come non sia perfetta, nonostante abbia questo spazio online in cui condivido soluzioni e idee per ridurre il nostro footprint e vivere una vita più consapevole.
Desidero farvi capire come il non rinunciare ad agire, perchè ci sarà sempre una scelta migliore e di più grande impatto del comprare un dentrificio naturale nel boccetto di vetro, sia la prima e forse l’unica cosa che conta.
Leggerete un articolo, guarderete un video online, scoprirete un post del mio blog e da allora qualcosa in voi cambierà; la vostra consapevolezza verso la vita e l’esistenza umana sarà diversa. Vorrete conoscere e sapere di più su come rendere la vostra presenza su questo pianeta veramente unica e positiva; vivere in armonia e in rispetto della casa in cui mettiamo piede appena veniamo al mondo diventerà il vostro nuovo obiettivo, ma non abbiate fretta di raggiungere la perfezione.

Siamo esseri umani e, per questo, imperfetti per natura.
Le difficoltà e le obiezioni che incontrerete saranno tante.
Innanzitutto, la nostra società globalizzata e consumistica ci ha abituato a desiderare e, di conseguenza ad acquistare, cose che non sono altro che “cose”: oggetti, vestiti, accessori e tecnologia che non aggiungeranno nessun valore alla nostra quotidianità, per il semplice fatto che, nella maggioranza dei casi, possediamo già oggetti che soddisfano i medesimi bisogni per cui abbiamo aquistato quelle “cose” nuove. Ecco che inizia il circolo senza fine del consumismo e il nostro modello economico è bravissimo a farci pensare che abbiamo bisogno dell’ennesima nuova collezione H&M o del nuovissimo iPhone, quando in realtà non ci mancano nè vestiti né smartphone. Non importa se avete 15, 20, 30 o 40 anni. E’ evidente che alcune delle nostre abitudini ci sono imposte automaticamente dalla socetà in cui viviamo, non è semplice nè immediato cambiarle, ma senza ombra di dubbio possibile.

Quando e se deciderete di abbracciare il minimalismo, attraverserete diversi momenti di decluttering dei vostri possedimenti. Personalmente non ho ancora finito, perchè vado per categoria e ognuna di queste necessita almeno di una giornata; inoltre non per tutte le categorie considero l’immondizia come soluzione finale per disfarmi di oggetti o vestiti che voglio lasciare andare, ma questa è un’altra storia, di cui felicemente vi parlerò in un altro momento. Racconterete di questi decluttering ai vostri familiari e amici, è normale.
Vi anticipo che obiezioni come “io non capisco questo bisogno di buttare via tutto”, “ma tenere quel documento ti occupa spazio? Perchè devi buttarlo?”, “ma magari quando sarai in pensione vorrai rivedere il vestito della laurea triennale…”, oppure “fai decluttering e compri deodoranti naturali, ma vai in giro con la macchina. Non sai che inquina molto di più?!” saranno nella hit parade. Non lasciatevi scoraggiare.
Per prima cosa, uno dei più bei principi legati al minimalismo è il non dover e voler convincere nessun altro nel fare ciò che fate voi, e per più di un motivo. Ciò che non rende felice voi, potrebbe rendere felice qualcun altro: la moda non vi interessa, di conseguenza vi basta possedere qualche capo di qualità e che indossate con piacere per essere soddisfatti, ma la vostra amica potrebbe invece disfarsi di molti accessori da cucina e tenere più vestiti, perchè solo così è davvero felice. Ognuno di noi ha valori, interessi e passioni differenti.
Se invece state parlando del vostro ultimo declutter di vestiti con la mamma, può capitare che alcune vostre scelte non siano condivise: va bene così.
È sufficiente rispondere che “come io non cerco di convincerti a disfarti dei tuoi oggetti, ti prego di non provare a convincere me a non farlo. Fare declutter mi fa star bene e mi rende sereno/a”.

Per quanto riguarda il discorso dell’automobile, sì, è vero, una macchina a benzina inquina di più di un deodorante o di uno shampoo convenzionale. Tuttavia, è come sminuire i primi passi di un bebè solo perchè non sa ancora correre. Non ho dati alla mano, ma sono alquanto convinta che se tutti adottassimo quelle piccole pratiche quotidiane più sostenbili, di cambiamenti ne vedremmo eccome. Inoltre, dubito fortemente che indicare l’acquisto di un auto elettrica come soluzione principale per un futuro più green possa incentivare qualcuno ad essere più green.
Comprare senza plastica, acquistare frutta e verdura locali, prodotti a supporto della propria economia nazionale o dei piccoli artigiani richiede sforzi (anche economici) ben diversi dall’acquisto di un auto nuova. Le obiezioni saranno tante, vi aiuteranno a riflettere e a essere più consapevoli, ma non lasciatevi scoraggiare. Ricordate che solo agendo, anche se in piccolo, potremo cambiare qualcosa, certamente non rimanendo in attesa di poter permetterci un auto elettrica o una casa off-grid.

Questo è un post che desideravo scrivere di getto.
Non è diviso per capitoli o sottoargomenti. Dopo aver condiviso con voi in quali modi si possa essere più green nella vita di tutti i giorni (attraverso il cibo, i prodotti beauty o attraverso la tecnologia), volevo mettere uno stop e dirvi che non state leggendo le parole o le pratiche dell’esperta di turno. Ciò che state leggendo è un diario di bordo, il mio percorso fatto di scoperte, di esperienze, di studio, ma anche di imperfezione. È lo spazio online di chi è fermamente convinto che ciò che fa la differenza sono le azioni coscienziose fatte nel nostro piccolo, a prescindere da quanti siano coloro che, intorno a noi, agiscono in senso opposto e nell’omertà.

Pocahontas: Le increspature…

John Smith: Che cos’hanno?

Nonna Salice: Così piccole all’inizio, poi guardate come si ingrandiscono… ma qualcuno deve pure dare il via!

Ps: ringrazio mia mamma per avermi ispirata, non tanto a parole, ma con azioni nella sua battaglia quotidiana per un quartiere (quello in cui sono nata e cresciuta) migliore e una città più sicura, giusta e vivibile. Qua potete leggere il blog della sua associazione di quartiere: Reggio Civitas.

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